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Nella suggestiva location del Centro Sperimentale Dimostrativo dell’Arsac “Casello” nel cuore della valle dell’Esaro a San Marco Argentano, si è svolto un interessante incontro tra i maggiori player del mondo dell’agricoltura. Al convegno, organizzato dall’Arsac sul tema dei fertilizzanti alternativi , e della loro applicazione in un’agricoltura resiliente e sostenibile nell’ottica dell’economia circolare, e moderato da Mario De Rose, hanno partecipato il Commissario Straordinario dell’ARSAC, Stefano Aiello; il Consigliere Regionale, delegato alle Politiche Agricole, Mauro D’Acri, il Presidente dell’ordine dei dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Cosenza, Francesco Cufari.
Un programma ricco di interventi di grande pregio e di contenuti scientifici nelle relazioni tecniche di Raffaele Paone, divulgatore Arsac, che ha presentato le cartografie tematiche dell’erosione e del contenuto di sostanza organica nei suoli, strumenti vitali per lo sviluppo del settore agricolo calabrese. Maurizio De Santis, membro del Comitato tecnico del Consorzio Italiano Compostatori, che si è soffermato sulle normative appena approvate sull’impiego del compost, e sui benefici ambientali legati all’utilizzo dello stesso. Santina Rizzo, ricercatrice Unical Dbest, che ha illustrato gli effetti sorprendenti dell’ammendante compostato prodotto da Calabra Maceri, “Terrasana Bio”, in un progetto di sperimentazione condotto su svariate colture lo scorso anno. Interessante l’intervento di Ferdinando Pantano, sulla storia documentata dell’utilizzo di biochar nell’antichità per aumentare la fertilità dei suoli, sebbene solo recenti provvedimenti normativi hanno legislato l’impiego dello stesso, utile non solo per le sue proprietà nutritive, ma contestualmente per la capacità di mitigare l’emissione di CO2 in atmosfera, e quindi di avere un notevole impatto sui cambiamenti climatici. Alessandro Lista, direttore dell’impianto di compostaggio di Calabra Maceri e Servizi SpA, illustrando il processo produttivo, ha evidenziato l’ingente investimento messo in atto per produrre un prodotto di elevata qualità, certificato dal CIC, e sfatato falsi miti sulle analogie con i fertilizzanti provenienti dalla zootecnia, non sempre tracciabili e certificati, ed evidenziato agli agronomi la necessità di basare le proprie prescrizioni su dati certificati. L'evento si è concluso con il coinvolgente intervento di Benito Scazziota, l'innovation broker di Arsac, che ha ribadito l'impegno di Arsac in una serie di progetti di sperimentazione del compost associato al Biochar, ed esortato il pubblico a vincere la diffusa resistenza all'innovazione e a guardare oltre il risultato immediato, e a dare fiducia a dati comprovati, risultanti da studi approfonditi ed interpolazione di conoscenze specifiche.