Agricoltura, innovazione e ricerca: scuole in prima linea

Calabria: terra a vocazione agricola e turistica. Due pilastri di un’economia che tenta di risollevarsi a partire dalle eccellenze del proprio territorio. Un processo in cui i giovani sono protagonisti rappresentando un patrimonio inestimabile su cui investire attraverso la formazione. Questo l’obiettivo dell’istituto agrario ed alberghiero rendese che sabato 9 febbraio ha ospitato il convegno "Agricoltura, innovazione e ricerca: scuole in prima linea". L’evento, organizzato in collaborazione con Calabra Maceri e servizi S.p.A. e Università della Calabria, si è svolto nella sala conferenze dell’Istituto di Istruzione Superiore Todaro – Cosentino di Rende, in un’aria festosa della classica fattoria con macchine agricole tirate a lucido, asinelli, pecore, cavalli di varie razze, mentre i ragazzi hanno allestito i banchetti con le produzioni agroalimentari frutto dei propri studi e un prelibato buffet preparato nelle cucine della scuola. L’istituto professionale tende a sperimentare nuove soluzioni per innovare l’intera filiera creando sinergie e supporto.
 
La nostra azienda ha risposto prontamente fornendo all’istituto il compost “Terrasana BIO”, un ammendante naturale iscritto al registro dei fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica che nel luglio del 2016 ha ricevuto il Marchio di Qualità C.I.C. (Consorzio Italiano Compostatori). E’ ricavato dalla lavorazione della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata (FORSU), degli scarti della manutenzione del verde, degli scarti di origine vegetale e da attività agroindustriali non trattati. Un esempio pratico di come i rifiuti vengano trasformati in ricchezza migliorando le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo, apportando elementi nutritivi alle colture ed arricchendo i terreni di sostanza organica.

A salutare con entusiasmo l’iniziativa aprendo i lavori del convegno, è stato l’assessore all’Ambiente del Comune di Rende Domenico Zicarelli il quale sostiene che l’IIS Todaro – Cosentino «rappresenta una scommessa che si annuncia essere vincente. Calabra Maceri è un fiore all’occhiello del nostro territorio, dove le poche aziende che investono nell’agricoltura di qualità riescono facilmente a conquistare i mercati internazionali».
 
Il Dott. Benito Scazziota, Innovation Broker per Arsac , mette in risalto l'importanza delle competenze e delle professionalità quando si parla  di agricoltura sostenibile e di economia circolare. Ha inoltre sottolineato l'importante funzione degli ammendanti compostati provenienti trasformazione della frazione organica dei rifiuti, in grado di ripristinare la materia organica in terreni fortemente sfruttati e vulnerabili,  e di trattenere la CO2 riducendone il rilascio nell'atmosfera e contribuendo così all'azione di mitigazione ai cambiamenti climatici. Si è soffermato a lungo sull’analisi delle cartografie del PSR in cui i dati delle due agenzie regionali (Arsac ed Arpacal) si sovrappongono per fornire la vocazione dei suoli alla tipologia di concime necessario. In particolare ha portato l’esempio di terreni salmastri della piana di Sibari, che per la sua posizione rispetto il livello del mare, è ad alto rischio di desertificazione a causa dell’alta salinizzazione. 4000 ettari di terreno dalle caratteristiche ideali per un concime a base di materia organica solida, come Terrasana BIO, ancor più se incorporato in una miscela ideale di ammendante da FORSU e Biochar, ovverosia un sottoprodotto della degassificazione delle masse legnose.
 
Alessandro Lista, direttore dell’impianto di compostaggio di Calabra Maceri e servizi S.p.A., ha illustrato nel corso dell’incontro il processo di degradazione della sostanza organica senza l’uso di additivi chimici. «Un prodotto naturale – ha spiegato l’ingegnere Lista – che fornisce ai terreni calabresi l’azoto di cui sono carenti. Si recupera così una pratica antica, quando con le fosse biologiche i contadini producevano il proprio concime, in una terra in cui scarseggiavano gli allevamenti e di conseguenza il letame da utilizzare come fertilizzante. Un processo attraverso il quale non solo si stimola l’attività dei batteri sani, abbattendo quelli patogeni, ma si limita anche l’immissione di gas serra in atmosfera».
I ricercatori dell’Università della Calabria Leonardo Bruno e Santina Rizzo hanno poi mostrato l’esito degli studi effettuati sull’uso del nostro ammendante compostato Terrasana BIO. Ricerche, realizzate in estate sulle colture di melone ed in inverno sugli spinaci, che hanno portato ad accertare come l’ammendante Made in Rende fornisca si risultati identici in termini di dimensioni del prodotto, acidità, presenza di elementi nutrizionali, metalli pesanti rispetto ai concimi chimici, ma nel contempo migliora la fertilità e l’attività microbica dei terreni.


Email