Formazione sul campo, crediti formativi in conformità al regolamento CONAF n°3/13

Si è tenuto ieri, venerdì 4 maggio 2018, presso la sede amministrativa di Calabra Maceri e servizi S.p.A., un convegno di notevole interesse sul tema dell’utilizzo degli ammendanti compostati in agricoltura. Il convegno, accreditato dall’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali, per il riconoscimento di crediti formativi in conformità al regolamento CONAF n°3/13,  intendeva fare il punto sulle tematiche più attuali che investono il mondo dell’agricoltura, individuazione di nuovi percorsi per migliorare la fertilità dei terreni, introduzione di fertilizzanti che favoriscano la tutela e salvaguardia del terreno, mutazione e progressiva degradazione del suolo. Calabra Maceri e Servizi SpA è stata ben lieta di ospitare per l’occasione, oltre 50 partecipanti, tra cui dottori agronomi, dottori forestali, Periti Agrotecnici ed addetti ai lavori, dedicando parte della giornata ad una visita guidata ai nostri impianti di compostaggio, per verificare il processo produttivo attraverso cui la frazione organica da raccolta differenziata, viene trattata per essere trasformata in Terrasana Bio, un ammendante compostato di qualità, consentito in agricoltura biologica, ed accreditato dal Consorzio Italiano Compostatori.
L’incontro è stato aperto dal Consigliere Regionale delegato alle politiche agricole e forestali, On. Mauro D’Acri, che ha salutato i partecipanti, ed evidenziato la necessità di investire adesso per assicurarci un  futuro prospero per l’agricoltura locale. Dopo i rigorosi saluti del patron Crescenzo Pellegrino, che ha ribadito la necessità di sfatare falsi miti e pregiudizi sull’utilizzo di un concime che è il risultato di un attento e laborioso processo produttivo realizzato con tecnologie innovative efficienti ed affidabili, il Presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della Provincia di Cosenza, Dott. Francesco Cufari, ha preso la parola per esortare i partecipanti a cambiare radicalmente modo di pensare in agricoltura, e per avvalorare il ruolo dell’agronomo nella corretta gestione delle aziende agricole. Lo stesso Presidente ha poi moderato l’incontro, presentando il Dott. Bruno Maiolo, Dirigente del Settore Programmazione e Divulgazione dell’ ARSAC, che ha confermato la totale convinzione che l’impiego degli ammendanti compostati possa dare una svolta all’agricoltura calabrese, ed ha anticipato la partecipazione congiunta dell’Arsac, l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Calabra Maceri ed alcune aziende agricole locali al Psr Calabria 2014-2020: Bando Misura 16 Intervento 16.2.1 "Sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare e forestale". Un progetto che vedrà i diversi attori coinvolti, impegnati nella sperimentazione del compost su colture di pregio calabresi come la patata, la vite, il fico, l’olivo e gli agrumi.
A seguire l’atteso intervento del Prof. Antonio Gelsomino, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, in cui lo stesso, dopo un interessante escursus sullo sfruttamento del suolo nel corso dei secoli, ha evidenziato l’importanza della corretta gestione dei suoli e del mantenimento della fertilità attraverso il reintegro della sostanza organica. L’intervento, coinvolgente e appassionantesi è concluso citando il messaggio del  botanico Albert Howard, pioniere dell’agricoltura biologica, che ci ricorda che ” Il capitale delle nazioni è... la terra. Occorre conoscere quanto più possibile il nesso che esiste tra un suolo fertile e messi sane, animali sani ed ultimo, ma non meno importante, la salute degli esseri umani”.
Il convegno si è concluso con la testimonianza della Dottoressa Annnunziata Mollica, dell’Arsac di Reggio Calabria,  che ha ricordato come il servizio di raccolta e valorizzazione della frazione organica diventa uno dei punti cardine nello sviluppo di un’economia circolare, che allo stesso tempo assolve al compito di assicurare una destinazione per l’inevitabile produzione di scarti organici, ma una riabilitazione e reintegrazione di materia organica a terreni che altrimenti rischierebbero erosione e desertificazione. Il tutto realizzabile anche a Km “0”.


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